Roma, 14 Maggio 2024 - Venerdì 10 maggio 2024 si è svolta l’escursione extra-curricolare per gli studenti del Corso di Laurea in Scienze per la protezione della natura e la sostenibilità ambientale ad Ansedonia, Orbetello e al Monte Argentario (GR). Tale attività ha avuto un carattere fortemente interdisciplinare integrando osservazioni geologiche, botaniche e zoologiche sotto la guida rispettivamente dei professori Molin, Cutini e Bologna.
Durante la mattinata, dopo una breve introduzione sull’evoluzione geologica dell’area, è stato percorso parte del tombolo della Feniglia, che chiude ad ovest la Laguna di Orbetello, dove è stato possibile osservare delle tipiche dune costiere relitte, formatesi per l’azione del vento sulla sabbia della spiaggia. Tali dune sono state stabilizzate dallo sviluppo di una vegetazione dominata dalla macchia mediterranea (lentisco, fillirea, leccio), che nel tempo ha ampliato man mano la sua estensione, condividendola con la pineta artificiale impiantata in passato dall’uomo. Questa vegetazione costituisce l’ambiente ideale per la presenza e l’osservazione di coleotteri sabulicoli e floricoli, lepidotteri ed imenotteri. È stato inoltre facile osservare orme di cinghiale e applicare un semplice metodo di rilevamento con l’ascolto di una ricca varietà di versi e canti di numerosi uccelli forestali e di macchia (merlo, ghiandaia, cinciallegra, cinciarella, verdone, picchio verde, rampichino, ecc.).
Dopo pranzo è stata effettuata una breve escursione sul Monte Argentario. Partendo da Porto Ercole, un sentiero ha permesso di attraversare una piccola dorsale costituita da scisti argilloso-arenacei e conglomerati riferibili alla Formazione del Verrucano e da Calcare Cavernoso, tutte rocce triassiche formatesi durante la progressiva apertura della Tetide e successivamente coinvolte nell’orogenesi appenninica (Oligocene-Miocene inferiore). L’attraversamento della dorsale ha visto alternarsi formazioni a sughera, una densa e diversificata macchia mediterranea, alternata a forme di gariga ad ampelodesmo e due specie di cisto, presumibilmente dovute ad eventi passati di disturbo legati al passaggio del fuoco. La minore diversità di specie di uccelli, dovuta anche all’ora poco idonea, ha suggerito una maggiore specializzazione delle specie presenti, tra cui soprattutto silvidi. Tale percorso si è concluso con il raggiungimento di una piccola spiaggia da cui è stato possibile vedere il solco di battente che caratterizzava le falesie vicine e alcuni cnidari (pomodori di mare), oltre a una colonia nidificante di gabbiano reale.
Gli studenti del corso di laurea in Scienze per la protezione della natura e la sostenibilità ambientale in escursione
Link identifier archive #link-archive-thumb-soap-40547
Skip back to navigation