Could - and should - urban space be considered cultural heritage? If so, how can we reveal the hidden properties of the spatial system, so to turn it into a cultural landscape? And how could these properties be communicated in order to integrate space as cultural heritage into contemporary and social construction processes? How can cities integrate historic layers (palimpsests) into their urban development? The project aims at critically examining and synthesizing archaeological and urban artefacts, matching them with other memories of human experience in the urban landscape. Our intention is to analyze and interpret the city of Rome following roman aqueducts (from Porta Capena to Parco degli Acquedotti) with its surroundings, hypothetically made up of five distinguishable, interrelated layers: The original landscape: the topography of the ancient city; Classical Rome (a period of ca. twelve centuries); Medieval Rome (ca. ten centuries); the Rome of the Renaissance and Baroque (ca. four centuries); Modern and contemporary Rome (after 1871). These different layers have constantly interacted through the historical development of urbanism, and their existing elements in the urban landscape will be identified, studied and described by students in different ways such as mapping, storytelling collection, archivial research.
scheda docente
materiale didattico
Il paesaggio coincide con questi valori, può essere considerato come il tessuto connettivo: un deposito di memorie dei valori materiali e immateriali.
Al fine di sviluppare un'esperienza di paesaggio contemporaneo e di patrimonio fisico dobbiamo condurre un'analisi multidisciplinare, sia diretta che indiretta.
Il paesaggio e la sua storia possono essere indagati attraverso le espressioni di cultura tangibile e immateriale, attraverso lo studio di dati visibili e invisibili.
L'analisi indiretta e regressiva (studi archivistici, topografia, geomorfologia, mappe storiche e moderne, iconografia, ecc.) sarà integrata con l'indagine sul campo, con l'intenzione di riconoscere, distinguere, identificare, e misurare il luogo.
Il Corso si occupa di diverse scale di paesaggio, dal monumento al territorio.
I diversi strati, che hanno interagito costantemente attraverso lo sviluppo storico, saranno identificati, studiati e descritti dagli studenti in diversi modi, come la mappatura, la raccolta di racconti, la ricerca archivistica, ecc.
L'analisi diacronica dei diversi strati sarà essenziale per identificare e distinguere forme e valori permanenti rispetto ai cambiamenti strutturali introdotti nell'ambiente fisico contemporaneo
Da questa analisi inizieremo la rappresentazione e l'interpretazione del paesaggio al fine di esaminare e sintetizzare criticamente i manufatti archeologici e urbani, confrontandoli con altre permanenze dell'intervento antropico nel paesaggio urbano.
L.Cardilli (a cura di, 1995): Gli anni del Governatorato (1926-1944), interventi urbanistici, scoperte archeologiche, arredo urbano, restauro, Edizioni Kappa, Roma 1995.
G.Ciucci, V. Fraticelli (a cura di, 1984): Roma Capitale. Uso e trasformazione della città storica, Marsilio, Venezia 1984.
F.Coarelli (2008): Guida archeologica di Roma, Laterza, Roma-Bari 2008
R.Funiciello, A.Praturlon, G.Giordano (2008): La geologia di Roma dal centro storico alla periferia. Memorie descrittive della carta geologica d’Italia, Firenze, S.EL.CA.
P.Handke, Canto della Durata, Einaudi Milano, 1995.
I.Insolera, (1965): Roma. Immagini e realtà dal X al XX secolo, Roma-Bari 1965 (Grandi opere. Le città nella storia d’Italia).
R.Lanciani, (1988): Forma Urbis Romae.
S.Muratori, R.Bollati, S.Bollati, G.Marinucci (1963): Studi per una operante storia urbana di Roma, Roma, Centro Studi di Storia Urbanistica, 1963.
L.Quaroni (1975), Immagine di Roma, Laterza
P.O.Rossi, (2009): Roma. Guida all’architettura moderna. 1909-2000, Roma-Bari.
S.Schama,(2004): Landscape and memory, Harper Perennial.
Programma
Pensare al patrimonio culturale è pensare al tempo, all'identità, alla memoria e alla narrazione.Il paesaggio coincide con questi valori, può essere considerato come il tessuto connettivo: un deposito di memorie dei valori materiali e immateriali.
Al fine di sviluppare un'esperienza di paesaggio contemporaneo e di patrimonio fisico dobbiamo condurre un'analisi multidisciplinare, sia diretta che indiretta.
Il paesaggio e la sua storia possono essere indagati attraverso le espressioni di cultura tangibile e immateriale, attraverso lo studio di dati visibili e invisibili.
L'analisi indiretta e regressiva (studi archivistici, topografia, geomorfologia, mappe storiche e moderne, iconografia, ecc.) sarà integrata con l'indagine sul campo, con l'intenzione di riconoscere, distinguere, identificare, e misurare il luogo.
Il Corso si occupa di diverse scale di paesaggio, dal monumento al territorio.
I diversi strati, che hanno interagito costantemente attraverso lo sviluppo storico, saranno identificati, studiati e descritti dagli studenti in diversi modi, come la mappatura, la raccolta di racconti, la ricerca archivistica, ecc.
L'analisi diacronica dei diversi strati sarà essenziale per identificare e distinguere forme e valori permanenti rispetto ai cambiamenti strutturali introdotti nell'ambiente fisico contemporaneo
Da questa analisi inizieremo la rappresentazione e l'interpretazione del paesaggio al fine di esaminare e sintetizzare criticamente i manufatti archeologici e urbani, confrontandoli con altre permanenze dell'intervento antropico nel paesaggio urbano.
Testi Adottati
L.Benevolo (1971): Roma da ieri a domani, editori Laterza, Bari 1971.L.Cardilli (a cura di, 1995): Gli anni del Governatorato (1926-1944), interventi urbanistici, scoperte archeologiche, arredo urbano, restauro, Edizioni Kappa, Roma 1995.
G.Ciucci, V. Fraticelli (a cura di, 1984): Roma Capitale. Uso e trasformazione della città storica, Marsilio, Venezia 1984.
F.Coarelli (2008): Guida archeologica di Roma, Laterza, Roma-Bari 2008
R.Funiciello, A.Praturlon, G.Giordano (2008): La geologia di Roma dal centro storico alla periferia. Memorie descrittive della carta geologica d’Italia, Firenze, S.EL.CA.
P.Handke, Canto della Durata, Einaudi Milano, 1995.
I.Insolera, (1965): Roma. Immagini e realtà dal X al XX secolo, Roma-Bari 1965 (Grandi opere. Le città nella storia d’Italia).
R.Lanciani, (1988): Forma Urbis Romae.
S.Muratori, R.Bollati, S.Bollati, G.Marinucci (1963): Studi per una operante storia urbana di Roma, Roma, Centro Studi di Storia Urbanistica, 1963.
L.Quaroni (1975), Immagine di Roma, Laterza
P.O.Rossi, (2009): Roma. Guida all’architettura moderna. 1909-2000, Roma-Bari.
S.Schama,(2004): Landscape and memory, Harper Perennial.
Bibliografia Di Riferimento
AA.VV.(2002): Roma e il suo fiume fascicolo monografico allegato a “Il giornale dell’Arte”, edito da Umberto Allemandi &C., n.209 aprile 2002. AA.VV. (2009): Lungo il Tevere. Episodi di mutazione urbana, Franco Angeli 2009. AA.VV. (2013): Roma attraversa il Tevere. Roma nasce dal Tevere e il Tevere la fa moderna, Prospettive edizioni 2013. AA.VV. (2006): Il Tevere a Roma. Portolano. Autorità di bacino del fiume Tevere, Edizioni Ambiente 2006 T. Ashby (2010): The Aqueducts of Ancient Rome. Martino Publishing. C.Benocci, E.Guidoni (1983), Atlante storico delle città italiane, Roma, vol.2: IL GHETTO, Bonsignori Ed. C.Bernoni, R. Mammucari (2007): Roma scomparsa nelle fotografie di Ettore Roesler Franz, Newton Compton Editori V.Calzolari, (1999): Storia e natura come sistema. Roma, Argos. M.Caperna (2013) La Lungara. Vol. 1: Storia e vicende edilizie dell'area tra il Gianicolo e il Tevere. Edizioni Quasar 2013. A.Carandini (a cura di), Atlante di Roma antica, Electa, Milano 2012, 2 voll. S.Caviglia (2018): A proposito del Tevere. Storia, bellezza e futuro del fiume che ha fatto grande Roma, edizioni Intra Moenia. F.Del Prete (2002): Il fondo fotografico del Piano Regolatore di Roma 1883 – la visione trasformata, Gangemi editore, Roma 2002. H.Di Giuseppe (2018): Lungo il Tevere. Scorreva lento il tempo dei paesaggi tra XV e I Secolo a.C. Edizioni Scienze e Lettere, 2018. C.D’Onofrio, (1968): Il Tevere e Roma, Ugo Bozzi ed., Roma 1968. C.D’Onofrio, (1980): Il Tevere, Romana Società Editrice, Roma 1980. H.Kaufman, G.Lerner (1982): Hollywood sul Tevere, Ed. Sperling & K. 1982. R.Funiciello, A.Praturlon, G.Giordano (2008): La geologia di Roma. Dal centro storico alla periferia, Memorie descrittive della Carta Geologica d’Italia, vol. 80/2008 R.Funiciello, G.Heiken, D.De Rita, M.Parotto, (2006): I sette colli. Guida geologica a una Roma mai vista. Roma: Raffaello Cortina Editore. J.Garms (1997): Vedute di Roma dal Medioevo all'Ottocento, Electa Napoli, 1997. M.Guardo (ed., 2011): Sul Biondo Tevere, Nova Charta 2011. A.La Padula (1969), Roma e la regione nell’epoca napoleonica: contributo alla storia urbanistica della città e del territorio, Istituto Editoriale Pubblicazioni Internazionali, Roma 1969. M.G. Mian (2019): Tevere controcorrente, Neri Pozza, Vicenza 2019. L.Picone (ed., 1990): Ponti di Roma e vedute sul Tevere di Giuseppe Vasi, Editalia 1990. Maria Margarita Segarra Lagunes, (2006): “Il Tevere e Roma- Storia di una simbiosi”, Gangemi, Roma 2004, M.E.Tittoni, F.Pirani, P.Fornasiero (2007): Paesaggi della memoria. Gli acquerelli romani di Ettore Roesler Franz dal 1876 al 1895. Ediz. italiana e inglese, Edizioni Mandragora, 2007. “Ricerche di Storia dell’Arte” (2006), n.89, numero monografico dedicato a “Roma vs Tevere” 2006 Carocci editore, Roma. E.B.Van Deman (1934): The Building of the Roman Aqueducts, Washington. Cartografia Frutaz, A.P. (1962): Le piante di Roma, Istituto di studi romani. Frutaz, A.P. (1972): Le piante del Lazio Istituto di studi romani.Modalità Erogazione
Conferenze e lezioni a introducono il quadro teorico e la metodologia di lavoro per la ricerca da parte degli studenti. Ogni lezione introdurrà una fase specifica del lavoro che verrà poi esaminata durante la successiva visita virtuale svolta con l'intenzione di riconoscere, distinguere, identificare e misurare il luogo. Sulla piattaforma Microsoft Teams è stato creato un apposito gruppo HERITAGE: https://teams.microsoft.com/l/team/19%3ae709859a49e14c8d8f48b6e09a2b8308%40thread.tacv2/conversations?groupId=cea122e5-acf3-4783-a374-cfdb2cfdc0ad&tenantId=ffb4df68-f464-458c-a546-00fb3af66f6aModalità Frequenza
La frequenza è obbligatoria al 75% delle ore totaliModalità Valutazione
1. Relazione analitica (lavoro individuale) Analisi critica del caso studio sulla base di una prospettiva teorica prescelta. La relazione è costituita da: • Un testo scritto di massimo 2000 parole • Una chiara discussione degli aspetti teorici discussi nel modulo • Una chiara operatività di questi aspetti nel caso studio • Una chiara integrazione al lavoro di gruppo 2. Presentazione orale (lavoro di gruppo) • Una presentazione dei risultati del gruppo di lavoro (15 minuti) • Una chiara distribuzione dei compiti durante la presentazione • Adeguato utilizzo del supporto visivo • Chiarezza dello stile e della struttura • Valutazione dei punti relativi al processo di apprendimento. La sessione estiva si svolgerà con modalità a distanza, tramite conferenza audio-video con l’utilizzazione del software Microsoft Teams. La relazione individuale verrà caricata dagli studenti sulla medesima piattaforma una settimana prima dell'appello.