Approfondimento delle competenze in materia di programmazione e progettazione dello spazio urbano e territoriale e della sostenibilità urbana e dell’adattamento climatico degli insediamenti, alle differenti scale.
scheda docente
materiale didattico
Alla assonante e più nota forma urbis severiana, il cui intento era ‘tratteggiare’ sulla pietra la forma della città di Roma a partire degli elementi architettonici che la componevano, rottura forma urbe contrappone l’azione destabilizzante della rottura.
Che sia la rottura a plasmare l’urbe può suonare controverso. Eppure, il territorio abitato ha spesso le sembianze del frammento. La rottura, la frattura e ciò che è deformato e difficilmente riconoscibile, è l’epitome della condizione urbana. Ma qui, con rottura, ancor prima del frammento e di ciò che rompe l’idea di figura urbana, ci si riferisce alle parti del territorio ‘rotte’ a ragione di un collasso.
Nel territorio urbanizzato la rottura è discontinuità. È perturbazione che, in quanto a-funzionale allo sviluppo corrente, offre prospettive eccentriche. È un dispositivo euristico (Graham, 2011) in grado di produrre uno scarto sul piano della conoscenza oltre che dell’esperienza. È un "luogo trasformativo" che apre a nuove possibilità di essere e abitare. È spazio entro il quale è inscrivibile un cambio di paradigma. È spesso marginale e, se non è marginale, genera marginalità. È urbana perché non può essere altrimenti. È rivelatrice delle relazioni locali e planetarie. La rottura è una lente attraverso la quale reinterpretare il territorio abitato.
L’approccio di rottura forma urbe non è ‘problem-solving’. Al contrario, la posizione è apprendere da ciò che comunemente è identificato come ‘problema’. La rottura è interpretata come condizione inversamente problematica perché rivelatrice delle struttura ma anche delle contraddizioni e fragilità della condizione urbana presente.
Oggetto di rottura forma urbe sono le rotture della geografia dell’urbano romano e oltre. Quelle rotture che hanno a che vedere con l’infrastruttura, incluse le infrastrutture ambientali quali suolo e acqua. Incluse sono anche le rotture esito del cambiamento climatico.
L’ambito di rottura forma urbe è NO-CITY (www.no-city.org), ovvero la condizione urbana diffusa. La rottura è ubiqua e si manifesta in qualsiasi gradiente urbano, dal centro, alla periferia, alla dispersione, ai frammenti della geografia dell’urbano romano.
Haraway, Donna (1988) Situated Knowledges: The Science Question in Feminism and the Privilege of Partial Perspective. Feminist Studies, 14, 3, pp. 575-599.
Mutuazione: 21002069-2 SOSTENIBILITÀ E ADATTAMENTO CLIMATICO in Architettura - Progettazione urbana LM-4 N0 RANZATO MARCO
Programma
rottura forma urbe è una proposizione ambigua e provocatoria.Alla assonante e più nota forma urbis severiana, il cui intento era ‘tratteggiare’ sulla pietra la forma della città di Roma a partire degli elementi architettonici che la componevano, rottura forma urbe contrappone l’azione destabilizzante della rottura.
Che sia la rottura a plasmare l’urbe può suonare controverso. Eppure, il territorio abitato ha spesso le sembianze del frammento. La rottura, la frattura e ciò che è deformato e difficilmente riconoscibile, è l’epitome della condizione urbana. Ma qui, con rottura, ancor prima del frammento e di ciò che rompe l’idea di figura urbana, ci si riferisce alle parti del territorio ‘rotte’ a ragione di un collasso.
Nel territorio urbanizzato la rottura è discontinuità. È perturbazione che, in quanto a-funzionale allo sviluppo corrente, offre prospettive eccentriche. È un dispositivo euristico (Graham, 2011) in grado di produrre uno scarto sul piano della conoscenza oltre che dell’esperienza. È un "luogo trasformativo" che apre a nuove possibilità di essere e abitare. È spazio entro il quale è inscrivibile un cambio di paradigma. È spesso marginale e, se non è marginale, genera marginalità. È urbana perché non può essere altrimenti. È rivelatrice delle relazioni locali e planetarie. La rottura è una lente attraverso la quale reinterpretare il territorio abitato.
L’approccio di rottura forma urbe non è ‘problem-solving’. Al contrario, la posizione è apprendere da ciò che comunemente è identificato come ‘problema’. La rottura è interpretata come condizione inversamente problematica perché rivelatrice delle struttura ma anche delle contraddizioni e fragilità della condizione urbana presente.
Oggetto di rottura forma urbe sono le rotture della geografia dell’urbano romano e oltre. Quelle rotture che hanno a che vedere con l’infrastruttura, incluse le infrastrutture ambientali quali suolo e acqua. Incluse sono anche le rotture esito del cambiamento climatico.
L’ambito di rottura forma urbe è NO-CITY (www.no-city.org), ovvero la condizione urbana diffusa. La rottura è ubiqua e si manifesta in qualsiasi gradiente urbano, dal centro, alla periferia, alla dispersione, ai frammenti della geografia dell’urbano romano.
Testi Adottati
Graham, Stephen (2011) Disruptions. In: Gandy, Matthew [ed.] Urban Constallations. Berlin: Jovis, pp. 65-70.Haraway, Donna (1988) Situated Knowledges: The Science Question in Feminism and the Privilege of Partial Perspective. Feminist Studies, 14, 3, pp. 575-599.
Modalità Erogazione
Il corso si struttura in 2 momenti più 1. 1. LETTURA E GEOGRAFIE Un primo momento è dedicato a familiarizzare con la rottura. Una serie di lezioni frontali sarà dedicata prima alla figura del frammento, poi ad alcune celebri rotture del contesto romano e non solo. Contemporaneamente, si lavorerà alla redazione di una prima geografia delle rotture presenti di Roma. Si catalogheranno casi noti e meno noti, di dimensioni diverse, si stabiliranno criteri di lettura e tassonomizzazione. Ai singoli partecipanti, eventualmente organizzati in gruppi, verrà chiesto di scegliere una rottura, di ridisegnarla, di dare conto del collasso e degli agenti che l’hanno generata, di comprendere e ridisegnare le ricadute sul territorio, delle interdipendenze che sottende e/o sottendeva, di indagare le pratiche umane e non umane che essa supporta. Ogni rottura verrà ricondotta nella geografia locale, regionale, sovraregionale e planetaria a seconda delle relazioni che la rottura o il territorio ‘rotto’ intrattiene o intratteneva prima del collasso. 2. INTERMEZZO Un momento intermedio del corso prevede di abitare la rottura secondo un tempo anche molto breve ma che implica lo stare. Abitare lascia dei segni (Illich, 1972) e implica delle azioni, anche totalmente effimere. L’atto di abitare sarà documentato dai partecipanti in forma libera. 3. MODIFICAZIONE Un secondo momento è dedicato alla modificazione. Ogni rottura osservata precedentemente sarà in seguito oggetto di un progetto di modificazione. Il moto è rendere maggiormente abitabile la rottura. Piuttosto che ipotesi di ripristino, i partecipanti sono spinti a riflettere ed elaborare percorsi di valorizzazione della rottura insieme ad ipotetiche estensioni e/o replicazioni. Le reinterpretazioni, anche minute, delle diverse rotture oggetto di modificazione comporranno un paesaggio eterogeneo di rotture amplificate, luoghi entro i quali conoscere ed esperire esperienze di cambiamento rispetto al continuo e all’ordinario. Ad ogni partecipante è chiesto di produrre un saggio originale in formato A4 di circa 500 parole. Il saggio è una riflessione su un argomento che emergerà durante il corso e dovrebbe integrare le sollecitazioni fornite e dal quadro teorico e dall'esplorazione del territorio oltre che da un testo di base a scelta tra una selezione.Modalità Frequenza
Frequenza obbligatoria (almeno 75% delle ore) La frequenza dell’insegnamento è obbligatoria come da regolamento.Modalità Valutazione
La valutazione viene effettuata sulla base del saggio breve individuale e dei risultati dell'esplorazione progettuale. Durante l'esame saranno considerati capacità di argomentazione e coerenza delle analisi e dei progetti prodotti (anche in considerazione delle lezioni frontali proposte). Nel caso di un prolungamento dell’emergenza sanitaria da COVID-19 saranno recepite tutte le disposizioni che regolino le modalità di svolgimento delle attività didattiche e della valutazione degli studenti. In particolare, si applicheranno le seguenti modalità: didattica ed esame a distanza mentre, nei termini del possibile, diversi momenti chiave del corso (per esempio introduzione e workshops) si svolgeranno in presenza assicurando comunque il rispetto delle distanze di sicurezza.