Il corso indaga il processo di territorializzazione e la formazione delle politiche pubbliche territoriali. Sono introdotti, attraverso un esame di casi, i principi delle politiche di coesione e di competitività di derivazione comunitaria.
scheda docente
materiale didattico
Un secondo gruppo di comunicazioni esplora il vasto campo delle politiche di rigenerazione in contesti europei e nordamericani, che pongono crescente attenzione alla qualità della vita in ambiti di prossimità incrociando housing, sviluppo locale ed empowerment delle comunità. Il caso della costruzione delle agende locali aiuta a rivisitare anche l’ampio raggio delle politiche urbane e territoriali italiane con particolare riguardo ai temi della governance. La dimensione dell’ambiente e della biodiversità vi assume un ruolo di crescente centralità portando a declinare sostenibilità, benessere e wellbeing negli spazi aperti urbani e periurbani.
Il terzo gruppo di comunicazioni riguarda lo sviluppo del tema dell’anno, incentrato sulle politiche in atto nel quadrante Ostiense-Marconi dive negli anni Novanta prese avvio l'omonimo progetto urbano (PUOM), sullo sfondo degli scenari di trasformazione che attendono Roma Capitale.
Qui la neoistituita Università di Roma Tre si è insediata adottando il modello di “Città nella Città”, distinguendosi dalla formula della “Città universitaria” adottata per Roma Uno Sapienza, e da quella del “Campus” realizzato da Roma Due Tor Vergata. Roma Tre ha svolto il ruolo di anchor institution contribuendo all’effetto città con la realizzazione di sedi progressivamente aperte alla domanda di strutture culturali, sportive e ricreative e con un calendario di eventi e workshop espressamente rivolti alla cittadinanza: iniziative che hanno esercitato un forte richiamo nei riguardi di altri agenti culturali, di imprese innovative e di una classe creativa che ha vitalizzato la scena urbana raccogliendo un generale apprezzamento in Italia e all’estero. Oltre all’Università e ad altri attori appartenenti all’ecosistema culturale, l’associazionismo di base stesso ha offerto il terreno e spazi per un confronto tra insider e outsider.
A distanza di oltre trent’anni dall’avvio del PUOM, la filiera decisionale ha perso slancio, concentrandosi principalmente sulle realizzazioni che coinvolgono i singoli attori della trasformazione con la controparte pubblica, trascurando i temi di progettazione urbana. Queste dinamiche divergenti si ripercuotono sullo spazio pubblico e sulle demarcazioni tra traiettorie a matrice etnica, culturale e socioeconomica, ostacolando la visione e la strategia di un progetto collettivo sintonizzato su una dimensione più ampia di “futuro”.
Lungo l’intero sviluppo del corso, sopralluoghi, comunicazioni, seminari e incontri con gli stakeholder, a valle della firma del Primo programma di azioni del Contratto di fiume del Tevere, intrecceranno conoscenza-parola e conoscenza-contatto, evidenziando sintonie e contraddizioni, interferenze e negoziazioni che segnano l’altalenante rapporto tra collettività e istituzioni.
Nigris E. (2023), Sulla produzione soc, iotecnica dello spazio urbano, Roma: Roma Tre Press.
Lelo K. (2019), From the Subsidized Muse to Creative Industries: Convergences and Compromises. Roma: Roma Tre Press.
Palazzo A.L. (2017), Culture-led Regeneration in Rome: From the Factory City to the Knowledge City, in “International Studies. Interdisciplinary Political and Cultural Journal”, 19: 13-27.
Palazzo A.L., D’Ascanio R. (2024), Culture-led regeneration and urban governance. The case of South Rome, in Miao J., Yigitcanlar T. Routledge Companion to Creativity and the Built Environment. London: Routledge, 190-204.
Tocci W. (2020), Roma come se. Alla ricerca del futuro per la capitale, Roma: Donzelli.
Programma
La definizione concettuale delle politiche pubbliche costituisce oggetto di un ciclo introduttivo. Lo schema prevede di introdurre e discutere criticamente la distinzione tra policy e politics; la formulazione dei problemi di cui le politiche si devono occupare, e la loro messa ‘in agenda’; l’accoppiamento tra problemi e soluzioni; la natura e ruolo degli attori che influenza la formazione e formulazione delle politiche in un quadro di governance multilivello; la messa in opera, l’implementazione delle politiche; la valutazione dei processi, degli esiti e degli effetti.Un secondo gruppo di comunicazioni esplora il vasto campo delle politiche di rigenerazione in contesti europei e nordamericani, che pongono crescente attenzione alla qualità della vita in ambiti di prossimità incrociando housing, sviluppo locale ed empowerment delle comunità. Il caso della costruzione delle agende locali aiuta a rivisitare anche l’ampio raggio delle politiche urbane e territoriali italiane con particolare riguardo ai temi della governance. La dimensione dell’ambiente e della biodiversità vi assume un ruolo di crescente centralità portando a declinare sostenibilità, benessere e wellbeing negli spazi aperti urbani e periurbani.
Il terzo gruppo di comunicazioni riguarda lo sviluppo del tema dell’anno, incentrato sulle politiche in atto nel quadrante Ostiense-Marconi dive negli anni Novanta prese avvio l'omonimo progetto urbano (PUOM), sullo sfondo degli scenari di trasformazione che attendono Roma Capitale.
Qui la neoistituita Università di Roma Tre si è insediata adottando il modello di “Città nella Città”, distinguendosi dalla formula della “Città universitaria” adottata per Roma Uno Sapienza, e da quella del “Campus” realizzato da Roma Due Tor Vergata. Roma Tre ha svolto il ruolo di anchor institution contribuendo all’effetto città con la realizzazione di sedi progressivamente aperte alla domanda di strutture culturali, sportive e ricreative e con un calendario di eventi e workshop espressamente rivolti alla cittadinanza: iniziative che hanno esercitato un forte richiamo nei riguardi di altri agenti culturali, di imprese innovative e di una classe creativa che ha vitalizzato la scena urbana raccogliendo un generale apprezzamento in Italia e all’estero. Oltre all’Università e ad altri attori appartenenti all’ecosistema culturale, l’associazionismo di base stesso ha offerto il terreno e spazi per un confronto tra insider e outsider.
A distanza di oltre trent’anni dall’avvio del PUOM, la filiera decisionale ha perso slancio, concentrandosi principalmente sulle realizzazioni che coinvolgono i singoli attori della trasformazione con la controparte pubblica, trascurando i temi di progettazione urbana. Queste dinamiche divergenti si ripercuotono sullo spazio pubblico e sulle demarcazioni tra traiettorie a matrice etnica, culturale e socioeconomica, ostacolando la visione e la strategia di un progetto collettivo sintonizzato su una dimensione più ampia di “futuro”.
Lungo l’intero sviluppo del corso, sopralluoghi, comunicazioni, seminari e incontri con gli stakeholder, a valle della firma del Primo programma di azioni del Contratto di fiume del Tevere, intrecceranno conoscenza-parola e conoscenza-contatto, evidenziando sintonie e contraddizioni, interferenze e negoziazioni che segnano l’altalenante rapporto tra collettività e istituzioni.
Testi Adottati
Marroni U. (2017), Roma. La rigenerazione dei quartieri industriali. Il Progetto urbano Ostiense-Marconi. Roma: Ponte Sisto.Nigris E. (2023), Sulla produzione soc, iotecnica dello spazio urbano, Roma: Roma Tre Press.
Lelo K. (2019), From the Subsidized Muse to Creative Industries: Convergences and Compromises. Roma: Roma Tre Press.
Palazzo A.L. (2017), Culture-led Regeneration in Rome: From the Factory City to the Knowledge City, in “International Studies. Interdisciplinary Political and Cultural Journal”, 19: 13-27.
Palazzo A.L., D’Ascanio R. (2024), Culture-led regeneration and urban governance. The case of South Rome, in Miao J., Yigitcanlar T. Routledge Companion to Creativity and the Built Environment. London: Routledge, 190-204.
Tocci W. (2020), Roma come se. Alla ricerca del futuro per la capitale, Roma: Donzelli.
Bibliografia Di Riferimento
La prospettiva internazionale Boschma R.A., Klosterman R.C. (2005), Clustering, learning and regional development, in Boschma, R.A., Klosterman, R.C. (eds.), Learning from Clusters. A Critical Assessment from an Economic-Geographical Perspective, Dordrecht: Springer, pp.1-15. Foray D. (2015), Smart Specialisation: Challenges and Opportunities for Regional Innovation Policies, London: Routledge. Foray D. et al (2011), Smart Specialisation. From academic idea to political instrument, the surprising career of a concept and the difficulties involved in its implementation, École Polytechnique Fédérale de Lausanne. Granstrand O., Holgersson M. (2020), Innovation ecosystems: A conceptual review and a new definition, in “Technovation”, vol. 90. Hall P. (2000), Creative Cities and Economic Development, in “Urban Studies”, 37(4): 639-649. James A., Martin R., Sunley P. (2006), The Rise of Cultural Economic Geography, in Martin R.L., Sunley P. (eds.), Critical Concepts in Economic Geography, Volume IV, Cultural Economy. London: Routledge. Mazza L. (1998), Certezza e flessibilità: due modelli di piani urbanistici, in “Urbanistica”, 111, luglio-dicembre, pp. 97-100. McCann P., Ortega-Argilés R. (2015), Smart specialisation, regional growth and applications to European Union cohesion policy, in “Regional Studies”, 49.8: 1291-1302. Sacco P., Ferilli G., Tavano Blessi G. (2014), Understanding culture-led local development: A critique of alternative theoretical explanations, in “Urban Studies”, 51(13): 2806-2821. Sassen S. (2001), The Global City: New York, London, Tokyo, Princeton University Press: New York, updated 2nd edition (1st ed. 1991). Valdaliso J.M., Wilson J.R. (2015), Strategies for shaping territorial competitiveness, London: Routledge. Miles S., Paddison R. (2005), Introduction: The Rise and Rise of Culture-led Urban Regeneration, in “Urban Studies”42(5-6): 833–839.Modalità Erogazione
La suddivisione del corso in unità didattiche consente di allineare conoscenza e azione con riferimento al caso studio selezionato. Sono pertanto previste lezioni frontali, seminari con esperti, lavori di gruppo finalizzati ad approfondimenti. La frequenza dell’insegnamento è obbligatoria.Modalità Frequenza
frequenza obbligatoria per il 75%Modalità Valutazione
La valutazione finale è in relazione ai risultati conseguiti attraverso la partecipazione attiva ai seminari, le elaborazioni svolte nel corso dell’anno e alla capacità di argomentarne i contenuti teorici e metodologici, con riferimento ai contenuti delle lezioni, delle esercitazioni e dei seminari svolti durante l’anno ed alla bibliografia consigliata.